
Ed eccovi il quarantesimo Madrigale a Francesco, dove Argia, da brava femminista qual è, rimprovera a Bergoglio la condanna dell’aborto.
L’annotazione in calce è sempre di Lorenzo Stecchetti junior.
XL Tu, papa, parli a vanvera: cosa fare o non fare solo chi ha l’utero può giudicare. Il tuo intelletto langue: non sai che il corpo è mio e quel ch’è dentro lo gestisco io? Per un grumo di sangue fai un grande casino: non t’ha insegnato nulla la Bonino? Argia si arrabbia con Francesco per la condanna dell’aborto, condensando nel madrigale tutti i più caratteristici luoghi comuni cari alle femministe: solo le donne possono parlare di aborto; l’utero è mio e lo gestisco io; il feto è null’altro che un grumo di cellule sanguinolente. Manca unicamente l’accusa di ritorno al Medioevo, ma la Sbolenfi ha portato a sua discolpa per questa omissione la forzata brevità della lirica. Di qui in avanti parrebbe che l’idillio tra la poetessa e il Pontefice sia irrimediabilmente compromesso e appaiono sfumature sempre più critiche, che finiscono con il prendere a bersaglio anche quegli aspetti di Bergoglio prima a lei particolarmenti cari.
Per chi fosse interessato, disponibile, anche in formato e-Book, su vari siti. Eccone un paio.
Il sito dell’editore: https://www.youcanprint.it/umorismo-tema-religione/madrigali-a-francesco-9788831605144.html
Il sito ibs: https://www.ibs.it/madrigali-a-francesco-libro-argia-sbolenfi-novella/e/9788831605144
Anteprima disponibile su google libri:
https://wordpress.com/block-editor/post/alberto199884831.wordpress.com/373